mercoledì 24 giugno 2015

"The Pink Floyd Ballet" alle Terme di Caracalla

Non sono mai stata alle Terme di Caracalla per uno spettacolo.
Stasera vi andrò  per la prima  volta, a vedere un balletto del 1973 di Roland Petit, messo in scena dal Corpo di Ballo del Teatro dell'Opera di Roma.
Sono curiosa. Mi piacciono i Pink Floyd. Mi piace Roland Petit. Mi piace la danza moderna più  dei balletti classici sulle punte.
Il cielo di Roma purtroppo è  pieno di nubi grigiastre che promettono pioggia. Speriamo bene.
Pantaloni e casacca e scarpe comode. Golfino ed ombrello. Sono vestita come un'escursionista più  che per una prima.





Il posto è  assolutamente incredibile.
La luce calda del tramonto su queste mura antiche. I pini ad ombrello come nuvole 
contro il cielo.



























Visto  che ci  vediamo poco, mio marito ha fatto  le cose in grande. Posti in seconda fila. Solo i giapponesi ,che sono dappertutto come al solito,
sono messi meglio. Cinguettano davanti  a noi come piccoli fringuelli gioiosi.




Lo spettacolo inizia con un passo a due, "La Rose Malade", sempre di Roland Petit, sull'aria  dell' Adagietto della Quinta di Mahler.
La musica, dolce, accompagna i movimenti fluidi e flessuosi dei ballerini. Lei ha un abitino morbido rosa antico di Yves Saint Laurent. Tutti i passi sono morbidissimi. Le braccia sembrano colli di cigni. Si cercano, si intrecciano.  Le schiene si inarcano, ma senza spigoli. Lei volteggia sempre più  piano tra le braccia di lui, fino a spegnersi,  come in un sospiro.
Molto bello, quasi immateriale.  Un  momento  di poesia .

Anche  i giapponesi  se ne stanno  in silenzio,  un po' sopraffatti.

Comincia  il balletto  sulle  musiche  dei  Pink  Floyd.
La  musica  è  a volume  altissimo.  Più  ritmi che cantato. Le onde sonore  ti percuotono  come frustate.
I ballerini sono una trentina, vestiti di tute bianche essenziali,  che si accendono  delle luci di scena.
Fasci  di raggi blu  rosa  violetti. Raggere taglienti  o spirali ondulate. La luce, con la musica e i corpi che danzano, è  protagonista. Come è  giusto che sia.
Novanta minuti  di energia pura. Gli aggettivi consueti ,"ipnotico, psichedelico " non sono adeguati.




Siamo tutti  coinvolti.  Si applaude e non basta, si battono  furiosamente i piedi sull'impiantito per fare più  rumore.
Per essere anche  noi suono movimento, energia.

La luna, non quella dei Pink  Floyd,  ma quella vera, è una falce d'argento nel cielo di Roma.






Non è  finito, ancora, lo spettacolo.

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