Non lo chiamerò "alla milanese", perché, senza olio e senza burro mi sembrerebbe un'esagerazione.
Le dosi sono sempre per una persona.
Dunque 60 grammi di riso. Il vialone nano lo preferisco a tutti, con quei bei chicchi cicciotti che tengono bene la cottura. Anche il carnaroli va bene.
Un cucchiaio e mezzo di vino bianco, direttamente in pentola a pressione. Non è un'eresia: in pentola a pressione il risotto viene perfetto, se si sta attenti alle dosi e al tempo di cottura.
Vi si fa soffriggere, che appena imbiondisca, un bel cucchiaio di cipolla, fresca è meglio, ma va bene anche surgelata.
Si fa tostare il riso in un po' di vino bianco e si aggiungono 120 gr di brodo vegetale, esattamente il doppio del riso.
Per dargli gusto, profumo e colore: una punta di cucchiaino di curry e un po' di zafferano.
Un'amica cara mi ha regalato vasettini di spezie pregiate. Il curry, come lo zafferano, devono essere di ottima qualità.
Adesso attenzione: sette minuti giusti di cottura dal fischio, non uno di più, non uno di meno.
Aprite la pentola, spegnete il fuoco, e mantecate il riso con due cucchiai di latte magro e un poco di parmigiano.
Se volete un risotto perfettamente vegano, mantecate con latte di soya e scaglie di lievito.
Il risotto è pronto: buon appetito!
Nessun commento:
Posta un commento