domenica 3 aprile 2016

dal Palazzo Ducale di Gandía

Abbiamo affittato un'auto piccola, una cinquecento, che si infila nei posteggi più stretti con la flessuositá di un gatto.
È  bianca, odora di nuovo e ci fa sentire quasi a casa. Un pezzetto  d' Italia.
Così  ora siamo a Gandía, a visitare Palazzo Ducale. Un palazzo dei Borgia, di casa qui a Gandía , come a Xativa. Lo acquistò il futuro Papa Alessandro Vi, che lo diede al figlio Giovanni. Era un tempo in cui i Papi avevano figli e discendenza e immense ricchezze personali e potere. 
Un palazzo che è  quasi una fortezza.
Ci aggiriamo nei saloni dagli antichi zoccoli di azulejos, dai serramenti di legno lucido e odoroso di cera.








Mi incanto a guardare il soffitto stellato della cappella. Blu e oro e quattro serafini dal volto lontano.















Qui pregava quello che sarebbe diventato San Francisco Borgia. E forse davvero viveva in questa stanzetta monacale, rinunciando a tutto il fasto che lo circondava.
















Non sembra austera la sua cappella personale.
I nostri passi si perdono nel salone delle aquile, di fronte ai tanti immensi dipinti ad olio che ci rappresentano il santo nei vari momenti della sua vita.

Sposato, con otto figli, entrò a far parte dell'ordine dei Gesuiti dopo la morte della moglie. Dopo la sua canonizzazione vennero restaurati i saloni della galleria dorata.












Un trionfo barocco di fregi d'oro, di specchi e pavimenti di stupende ceramiche.
Usciamo sulla meravigliosa terrazza. Un'occhiata alla parete ricca di decori, con le finestre  incorniciate da tettucci di smalto.














Ce ne andiamo pensosi,  riflettendo sulla storia.
Ci fermiamo nella Piazza grande del mercato del Prado. Il nostro  pranzo è un boccadillo di jamón serrano con un caffè. Una banda di ragazzini ci gioca intorno, gridando, con la pelota che vola altissima, quasi sfiorandoci. 
Ci piace questo momento semplice, questa nostra vita comune.


sabato 2 aprile 2016

Buon mattino dalla Collegiata di Gandía

A Gandía è  bellissima la Collegiata di Santa Maria.
In pietra dorata, di tipo tufaceo.
Dalle pareti laterali si slanciano piccoli mostri verso il cielo.
Questo ha una piccola bocca rotonda spalancata sull'azzurro del cielo.













Buon mattino a tutti.