martedì 12 giugno 2018

tornare in Sardegna

Trentasei anni fa.
Tanti ne sono passati dalla prima estate trascorsa in questa casa.
Ho il ricordo preciso di me sotto il sole di luglio, con i miei due piccoli sherpa, carichi di teli da mare e borsa frigo. Ci davamo il cambio, procedendo lungo il sentiero a picco sul mare. Pensavo "ma chi me l'ha fatto fare" mentre il sole mi liquefaceva il cervello.
Ogni tanto ci fermavamo sotto il riparo amico di qualche roccia sporgente.
Guardavamo giù, cogliendo sprazzi di vivido azzurro tra il rosa del granito e il verde acceso della macchia mediterranea.
"Quando si arriva?" "Eccola laggiù la spiaggia" .
Li Cossi si apriva  dorata, una mezzaluna di sabbia fine che sembrava un miraggio.
I gradini scavati nella roccia li facevamo con la gioia del naufrago che ha visto la terra. Non ci pesavano più.  Ogni tanto ci fermavamo a guardare.
 A respirare il rosmarino il ginepro la salvia selvatica.
Che meraviglia.