venerdì 27 gennaio 2017

"A presto, amico mio" di Sergej Esenin

Questi versi sono di Sergej Alexandrovic Esenin.
Li dedico al mio amico che se ne è andato.






A presto, 
amico mio, 
a presto.

Mio caro, 
sei nel mio cuore.
Questa partenza 
predestinata
promette 
che ci incontreremo
ancora.

A presto, 
amico mio, 
senza mano, 
senza parola.

Nessun dolore 
e nessuna tristezza 
negli occhi.

In questa vita 
morire 
non è una cosa nuova,
ma certo, 
non lo è nemmeno
vivere. 

A presto, amico caro.

Che tristezza: è morto un amico caro.
Stanotte. All'ospedale.

Un amico caro che vedevo poco, come tutti gli amici che ho.

Facevamo le camminate insieme, in montagna, sui bei sentieri di Bardonecchia, d'estate.
Dal monte Tabor alla Melmise al lago Peyron, tra l'oro dell'arnica e il verde dei prati.






Tu portavi le brioches fresche dal forno di Beaulard.
"Per le signore", dicevi, con quel garbo affettuoso e un poco antico che mi piaceva tanto. Le gustavamo a metà gita, recuperando il fiato, grate per la pausa, per la dolcezza delle paste e del pensiero.
Chiacchieravamo un poco.
Tu parlavi del tuo lavoro, dei tuoi progetti, dei tuoi bambini, del golf.






Avevi le gambe asciutte dello sportivo, la mente lucida di una persona sempre giovane dentro, la capacità di ascoltare e di sorridere.

Ti piaceva viaggiare. 
Siamo stati insieme in Patagonia, in un viaggio indimenticabile dove ci siamo goduti la natura e l'amicizia.
La sera del mio compleanno avevi offerto lo champagne, con quel sorriso affettuoso che ti partiva dallo sguardo.
Ho tante immagini di te, un caro compagno di viaggio.

 




Ti rivedrò? Presto, forse.
Forse cammineremo di nuovo insieme.
Di nuovo compagni di viaggio.

A presto, allora, amico caro.