venerdì 26 febbraio 2016

Buon mattina con gli alleluya della Val d'Orcia

Gli alleluya sono cespugli che fioriscono per primi .
Forse si chiamano così  per osannare  la primavera vicina, non so.
Hanno fior dal rosa intenso, come un'esplosione di gioia. 





















Qui in Val d'Orcia i prati  sono già  carichi di fiori.
Persino le mimose regalano pennellate d'oro.
Troppo calore. Povero alleluya, fiore tra i fiori.

Buon mattino a tutti 

martedì 23 febbraio 2016

check up alle terme

Qui si vive in accappatoio. Ti danno anche quelle orride  ciabattine infradito che io non sopporto, di pura plastica, che dopo un po' mi piagano i piedi.
Scivoliamo come ombre bianche nei corridoi caldissimi, come comparse del film "Youth" di Sorrentino. 
Incontro la dottoressa. Ha un bel viso liscio con gli zigomi alti, capelli scuri a caschetto e occhi intensi dietro agli occhiali professionali.
Mi sottopone a due esami che indagano sulla mia struttura interna in modo vagamente oscuro: impedenzometria, esame bioelettrico.
Una stampata e sono tutta lí, raccontata chissà come su quel foglio.
La macchina sa tutto di me, muscoli, ossa, idratazione, organi, sali minerali... E sono un disastro. Non c'è  un organo che funzioni a dovere. Le ossa si ritirano, la muscolatura è scarsa, i reni sofferenti, la testa incriccata e carica di stress. Glissiamo su intestino e fegato.
In una parola, sto "implodendo".
Mannaggia.
La dottoressa è amabile, ha tutto il suo tempo per me, e mi spiega di alimentazione e stile di vita. Sono discorsi che ho già  sentito, ma paiono più  convincenti, esposti in una bella parlata toscana e ricchi di  notazioni scientifiche.
Allora, devo bere come una spugna, ingurgitare tisane a gogo, rinunciare a salame cioccolata cappuccini brioches e lasagne, e muovermi, muovermi, muovermi.
Per evitare l'implosione, sempre meno pericolosa per gli altri dell'esplosione tipo Isis, magari lasciarmi andare a qualche sana sfuriata.
Evitando forse la mia metamorfosi in un buco nero.
Esco ciabattando dallo studio medico.  
Privata di un qualsivoglia dolce serale perché  il mio metabolismo la sera tende a zero.
Mi accompagna il sorriso incoraggiante della Dottoressa, che si apre in due fossette ottimistiche.
Cosa ci sarà  poi da ridere?
Fatelo anche voi, un bel check up con la macchina che sa tutto.
Poi mi dite.

venerdì 19 febbraio 2016

margherite in Val d'Orcia

La margherita è  un fiore semplice.
Il primo fiore che i bambini imparano a disegnare.
Con quel cuore giallo che sembra un sole e tutti i petali intorno, che sembrano raggi.
Qui in Val d'Orcia la primavera è  arrivata presto.








Vi mando il verde del prato e il bianco delle margherite.
Buon mattino a tutti.

mercoledì 17 febbraio 2016

Il rosmarino in Val d'Orcia

Come in Sardegna, qui in Val d'Orcia il rosmarino ha un profumo intensissimo.
Cammini tra immensi cespugli, stellati di piccoli fiori turchini.



















Peccato che non vi arrivi il profumo.
Buon mattino a tutti.

martedì 16 febbraio 2016

Buona serata da Bagno Vignoni

Tutto intorno è  silenzio.
"Sarà  di qua?" Siamo due ombre nell'ombra più  scura della sera.
Il rumore ovattato dei suoi stivaletti da elfo sulle pietre antiche del selciato.
Eccola la piazza con la grande, incongrua fonte termale. Ci avviciniamo a quel colore di mare e sentiamo il gorgoglio delle bolle di calore.
Si alzano fumi azzurrini e si perdono nel nero della notte.


























Muretti antichi. Tetti di travi.
Una piazza che è  una piscina. E che parla.
Buona serata a tutti.

Buon pomeriggio con "The sound of silence"

Questa è  per me una delle canzoni  più  belle di sempre.
L'ha scritta Paul Simon nel 1964.
La prima versione, con le due voci di Simon e Garfunkel e una chitarra acustica, non ebbe subito un grande successo. Due anni dopo venne riproposta con l'aggiunta di basso e batteria.
Diventando un successo planetario.
Ha accompagnato una delle scene di film più famose. Ve lo ricordate Dustin Hoffman ne "Il laureato", che se ne scappa sull'autobus con la sua ragazza vestita da sposa? 
C'era quell'arpeggio indimenticabile di chitarra, quell'atmosfera un po' magica, di tenerezza e malinconia. Quelle voci piene di suggestione.
Quelle parole "hello darkness, my old friend..."



Che non appartengono  né  al rock né  al folk.
Ma solo alla poesia.
L'ho riascoltato con mia figlia, nel lungo viaggio in auto fino alle terme.
Lei è  incredibile: non so come, conosce tutte le parole, di tutte le canzoni- se non di tutte, di moltissime - e  cantava a bassa voce.
"Baglioni no, per favore"
"Uffa Ligabue. Sempre uguale"
Finalmente d'accordo sulla bellezza senza età  di una musica senza tempo.

Buon pomeriggio a tutti.

Se la vita ti vizia...

Ho compiuto  degli anni importanti.
Che non hai quasi voglia di festeggiare.
" Mi piacerebbe un soggiorno in uno di quei posti dove non pensi a nulla. Ti fai coccolare. Ti prendi il tuo tempo."
Non ci ho più  pensato. Un desiderio assurdo, con tante cose da fare. Uno sfizio. Un lusso. Una spesa eccessiva, da vergognarsene.
E invece sono qui, in un posto incantato, a Bagno Vignoni, in Val d'Orcia.
Un regalo stupendo di mio marito.
Chi più  viziata di me?
C'è una grande piscina termale, piena di pozze che si animano di bolle. Puoi passare all'aperto, nella sconfinata bellezza della Val d'Orcia. Dal masso centrale di travertino biondo sgorgano a tempo getti d'acqua come cascate.








Il viaggio da Torino è  lunghissimo, ma vale la pena.
Devi solo silenziare  il navigatore, che ci ha fatto fare la nuova variante di valico piena di tunnel,  e ogni dieci minuti  imperversava  con il suo: "ha superato il limite di velocità", rendendo la mia figliola alla guida  isterica e malparlante.  
Ora sguazza come un pesciolino beato nell'acqua termale calda come un abbraccio.
Si fermerà tre giorni soltanto, per ritornare al suo lavoro, al suo cane, al suo gattino monco.
Per me questa è  un'occasione unica per ritrovare me stessa. E il mio legame d'affetto. 
Condividendo momenti speciali.






Buon mattino con il cucciolo curioso

Orecchie pendule,  mantello a macchie fulve. 
Si affaccia con un altro cucciolo dal balcone panoramico di una casa di Montalcino. Neanche abbaia.
Curioso, si lascia fotografare mentre il suo compagno scompare.




























Buon mattino a tutti.


sabato 13 febbraio 2016

Buon pomeriggio dalla Val d'Orcia



























Li vedete laggiù  i cipressi, verde scuro, lungo il crinale della collina?
C'è  quasi aria di neve.
Bellissimo.

Buon pomeriggio a tutti.

giovedì 11 febbraio 2016

Buonanotte con " I gotta feeling"

Una grande canzone dei Black Eyed Peas.




Forse non concilia gran che il sonno.
In effetti lo dicono proprio, questi piselli dagli occhi neri, dallo splendido sound un po' pop un po' rap e molto dance, di sentire che questa sarà una notte speciale, da vivere con intensità.
A me fa venir voglia di ballare.
Tenera è  la notte.
Buona notte a tutti.

Il riccio: bellissimo e fragile

Sonnecchio tra una tachipirina e l'altra, ma arriva la bimba carica di tesori.
Ha conchiglie che sono quasi sassi, di forma elicoidale, grandi poco meno di un pugno.
E poi c'è il riccio.
L'ha raccolto sul fondo. Se ne stava adagiato sulla sabbia come una pietra preziosa.
E' grande, perfetto nella sua intatta simmetria raggiata, di un biancore appena rosato, come un'opaline.











Che bello. Natura stupenda.
Non arriverà a Torino.
Si sbriciolerà, per quanto incartato con cura.
Bellissimo e fragile.
Come dice De Andrè, "come tutte le più belle cose, vivesti solo un giorno, come le rose".  
Ci rimangono le sue foto. In qualche modo, la sua bellezza rimane eterna in una dimensione virtuale. 

Alla tortugranja di Isla Mujeres

Oggi non sono proprio in forma.
Mi sento la febbre e tutte le ossa rotte. 
In gola quel pizzicore molesto, che non è proprio mal di gola, ma ci va molto vicino.
Ho due occhi orrendi, da tartaruga. Dunque sono perfetta per vistare la Tortugranja, il centro di allevamento e cura delle tartarughe, qui a Isla Mujeres, ideato da un pescatore di buona volontà.
La nostra bimba è tutta esaltata. Datele un animale da vedere, ancora meglio da cibare, e la farete felice.
Il posto è stupendo, con il mare a strisce verdi e turchesi che non smette di stupirmi.
Vi sono grandi zone recintate di palizzate, dove le tartarughe nuotano pigramente.





















Poi vi sono le vasche per curare gli esemplari malati, quelle che esibiscono  tipi diversi di tartarughe, le vasche di allevamento nell'acquario, piccolo ma con spiegazioni esaurienti.


























La bimba si è comprata un cartoccio di mangime per tartarughe. Accoccolata sul pontile, ciba con entusiasmo le sue creature. Ingaggia una lotta senza quartiere contro gabbiani e pellicani, che vorrebbero compartire il banchetto.























Le tartarughe gradiscono.
Volteggiano con grazia, anche quelle enormi, tra trasparenze di cristallo.










Io mi sono rifugiata all'ombra, accasciata su una panchina, e mi difendo gli occhi doloranti dai riflessi del sole con l'ultimo paio di occhiali neri (ma quanti ne ho persi?)
Sto male, ma mi godo il pensiero di infilarmi tra poco nelle lenzuola del mio letto in albergo, prendendomi una vacanza dalla vacanza.
Mi godo la gioia della bimba.
Mi godo le stilettate di sole e di azzurro e mi sento al posto giusto. 
Una tartaruga anch'io, con grandi occhi tumefatti e stupiti.



mercoledì 3 febbraio 2016

buon mattino con Adele





Bellissima voce. Bellissima canzone.
Canta di un amore non dimenticato.
Appena posso la traduco, anche se è molto lunga.






Buon mattino a tutti.

Punta Sur a Isla mujeres


L' Isla Mujeres, quasi di fronte a Cancun, è lunga appena 8 chilometri e conta circa 15.000 abitanti stanziali.
Ma è ben più popolata, durante tutto l'anno, da chi vuole mare turchese e spiagge caraibiche dove ti fanno ombra le palme, e un clima più raccolto e meno "americano" della zona hotelera di Cancun.
Grazie al cielo non c'è una bici adatta alla nostra bimba, così affittiamo un "carrito de golf", una piccola auto aperta che a dir tanto arriva ai 20 km all'ora.
Fa freddo e c'è molto vento, ma il sole  ci porta alla Punta Sur, un'alta punta rocciosa  dove il mare ha sfumature incredibili.
Ci accoglie Ixchèl, dea della luna e della fertilità, dell'arcobaleno e dell'amore.













I braccialettini di carta che attestano il pagamento del biglietto d'ingresso sono diventati fragili offerte votive, e ingentiliscono i cespugli come  preghiere al vento. 












C'è un museo a cielo aperto: sculture di artisti locali che si profilano contro il cielo turchino, animato di nubi.

























Nemmeno in Sardegna, che è sempre la mia pietra di paragone, abbiamo visto colori simili.








La nostra bimba corre, salta, arrampica, con i capelli battuti dal vento: una figurina animata in questa immensità d'azzurro.




lunedì 1 febbraio 2016

l'osservatorio Maya

In mezzo alla giungla, nel sito di Chichen Itzá, c'è questo straordinario osservatorio di pietra, con il tetto a cupola, che sembra una postazione astronomica dei nostri giorni.
I Maya non avevano lenti o strumenti ottici per osservare il corso del sole, della luna e di Venere.
Solo gusci di ossidiana per difendersi gli occhi.
Pure tennero conto del passaggio degli astri per migliaia di anni. Marcandone la posizione e registrandola.
Ottenendo risultati eccezionali.
Matematici e astronomi. Le loro piramidi erano calendari di pietra.
La matematica del cielo era la loro potenza.
La previsione dell'eclissi di luna, l'immagine di luce formata dai raggi di sole agli equinozi  che diventava il dio serpente erano i segreti misteriosi di una sapienza considerata divina. Sapienza come potere.































Dalla finestra del nostro hotel vediamo la sagoma dell'osservatorio nella luce del tramonto.
Meraviglioso.