giovedì 11 febbraio 2016

Il riccio: bellissimo e fragile

Sonnecchio tra una tachipirina e l'altra, ma arriva la bimba carica di tesori.
Ha conchiglie che sono quasi sassi, di forma elicoidale, grandi poco meno di un pugno.
E poi c'è il riccio.
L'ha raccolto sul fondo. Se ne stava adagiato sulla sabbia come una pietra preziosa.
E' grande, perfetto nella sua intatta simmetria raggiata, di un biancore appena rosato, come un'opaline.











Che bello. Natura stupenda.
Non arriverà a Torino.
Si sbriciolerà, per quanto incartato con cura.
Bellissimo e fragile.
Come dice De Andrè, "come tutte le più belle cose, vivesti solo un giorno, come le rose".  
Ci rimangono le sue foto. In qualche modo, la sua bellezza rimane eterna in una dimensione virtuale. 

Nessun commento:

Posta un commento