sabato 6 giugno 2015

buonanotte con Glenn Gould


Nel 1982, a soli cinquant'anni, moriva uno dei più grandi pianisti, se non il più grande: Glenn Gould.
Oggi di anni ne avrebbe 83.

Pianista canadese, unico e innovatore.
A 23 anni incide quelle Variazioni Goldberg di Bach che rimarranno una delle sue interpretazioni più memorabili, ripresa, perfezionata, riincisa.
Abbandonerà i concerti  "dal vivo" nel 1964, per dedicarsi, attentissimo al suono e alla sua riproduzione, alla registrazione in studio.

La musica di Gould è cosa viva, antiaccademica, posseduta dall'interno, con una sensibilità ed una partecipazione emotiva che non diminuisce la precisione e la purezza del suono.

Qui un "estratto"del primo movimento del concerto per "piano" di Bach, n.1 in Re Minore. 
Glenn Gould suona con la New Philarmonic,  diretta da Bernstein, nel 1962.
Sarà uno dei suoi ultimi concerti in pubblico.

 



Ma guardate questo spezzone dal documentario "The art of piano", che ci mostra un Glenn Gould alle prese con la partita n.2 di Bach.

Con la sua mitica seggiolina bassa, avvolto in una calda giacca da camera -detestava il freddo-, con  la mano sinistra che dirige a tratti una invisibile orchestra, canta la partitura.
Sempre canta la musica, che deve nascere dentro di lui, come una composizione nuova.





Riascoltate Glenn Gould, nel suo Bach, ma anche in Mozart, Hindemith, Schönberg.
E leggete o rileggete il suo più bel libro di scritti musicali: "L'ala del turbine intelligente".

Grande, meraviglioso, inarrivabile, umanissimo Glenn Gould.

Buona notte a tutti.



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