Prendo il bus sotto casa che in dieci minuti mi porta alla stazioncina di Cullera.
Bus veloce, aria condizionata, biglietto un euro e trenta.
7 € il biglietto di andata e ritorno fino a Valencia. Treno in perfetto orario, posto a sedere, aria condizionata.
Devo mettermi il golfino. Ogni fermata è annunciata e segnalata. In meno di mezz'ora sono a destinazione.
La stazione è grande e affollata. Ma è pulita. Mi mancano le cartacce le lattine e le bottigliette
E poi dove stanno i senzatetto? Perché non se ne stanno accampati sui marciapiedi come in tutte le stazioni italiane che si rispettano?
Ecco perché : siamo in Spagna.
La stazione è un esempio classico di architettura "modernista" spagnola, nata sull'onda del secessionismo viennese.
È un edificio che sembra quasi un castello, con tanto di portone e di torri.
Ci sono particolari preziosi.
L'illuminazione si deve a grappoli di globi lattiginosi. Dappertutto decorazioni tipiche dello stile "floreale", con ghirlande di frutta e di fiori. Sullo sfondo lucente del legno incerato le piastrelle di ceramica spagnola raccontano le arance di Valencia, la ricchezza di una terra generosa.
Anche le vetrate fioriscono di rose rosse e di arance dorate.
La sala d"aspetto mi lascia senza parole.
È un tripudio di colori. La pittura si alterna ai mosaici lucenti. Le immagini sono quelle della tradizione : paesaggi e coltivazioni, donne flessuose e bimbi come puttini. In cento lingue diverse danza la scritta "Buon viaggio".
Un cartellone ricco di immagini ci spiega la nascita della Stazione nel 1906, l'inaugurazione nel 1917, i contributi degli architetti, dei pittori, dei maestri di mosaico.
Insomma un piccolo, prezioso, inaspettato museo.
Quindi vale la pena di visitare la Stazione del Nord di Valencia, proprio perché è davvero bellissima.
E poi è piena di vita, vita giovane, allegra, colorata.
Sorge accanto alla Plaza de toros de Valencia.
Il caldo è terribile. Dove stanno loro, sotto il sole, ci saranno quasi quaranta gradi.
Ma sono ben organizzati. Hanno grandi asciugamani, seggiole pieghevoli, tavolini, bottiglioni di acqua fresca e tanti ombrelli colorati aperti come corolle al sole.
Non so per che cosa manifestano, se contro le corride, o per le corride, o per qualche motivo sociale.
Non hanno cartelli o striscioni.
Mettono in mostra la loro giovinezza. La loro fiducia.
Lì guardo con una certa tenerezza. Mi ricordano qualcosa che apparteneva anche a me.
Dunque se arrivate a Valencia col treno guardatevi intorno , senza fretta.
La Stazione del Nord merita la vostra attenzione.
Seguiremo sicuramente il tuo consiglio ,carissima Germana ormai spagnola, nella nostra prossima visita a Valencia e attendiamo pertanto altre tue visite con susseguenti segnalazioni per il nostro prossimo viaggio.
RispondiEliminaMolte grazie Anna
Anche se non si va in treno...
RispondiEliminaUn bacio