sabato 4 luglio 2015

Il blog come psicoterapia/ricordo d'infanzia 4: al ruscello con papà

Nelle nostre vacanze di mezza montagna il ruscello era un luogo incantato.
Ci andavamo con il papà,  che veniva a trovarci il fine settimana, abbandonando il lavoro e la calura di Torino, e già  solo la sua presenza l'avrebbe reso un posto speciale.

Andavamo esplorando.
Papà  si fermava a costruire, con legnetti e fuscelli, piccoli mulini che funzionavano per davvero.

Una volta ci costruì  una piscina.
Il ruscello si allargava  all'improvviso,  formando un'ansa quasi rotonda.
Papà  toglieva le pietre più  grosse e le disponeva tutte intorno. Finché  la profondità  dell'acqua non fu sufficiente per un bagno da sdraiati.
Ricordo la nostra gioia, mia e di mia sorella.
Facevamo il bagno in mutandine e canottiera.
Ricordo la frescura dell'acqua sulla pelle.
Il sole che penetra  tra i rami dei lecci.
Gli spicchi di cielo.























Quell'estate andammo spesso alla nostra piscina segreta.

Di ritorno a Torino, vedendomi così bruna e lucente, mi chiedevano se ero stata al mare.

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