Me lo ricordo questo viaggio con la piccola auto verde ramarro.
Io e la mia figliola appena adolescente in giro per la Sardegna. Consultavo la cartina ogni mezz'ora.
Avevamo scelto di tagliare nell'interno, e, nonostante fosse ferragosto, viaggiavamo tra paesaggi deserti.
Pecore appiattite su campi riarsi, a brucare non si sa cosa. Piccoli bacini artificiali tra dorate ondulazioni lontane.
Poi il paesino. Quattro case in croce, le sedie di plastica bianca. Le sonorità del jazz di Fresu. La mia ragazzina appiccicata al cellulare. Il ritorno lungo, la notte, con le auto che mi strombazzavano per la mia lentezza.
Abbiamo appeso al muro bianco il poster azzurro che aveva voluto lei.
Ci sta bene. Aleggia lo spirito del jazz.
Qualcosa di libero e felice.
Com'eravamo noi, insieme, in quella nostra erratica avventura, io ancora giovane, lei poco più che bambina.
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