Mio figlio è diventato un esperto "paellero" e ci ha preparato una paella vegana.
In genere la paella valenciana è una paella di terra, preparata con pollo e coniglio.
C'è anche quella di mare, con mariscos, frutti di mare, e gambas, gamberi.
E poi c'è l'arroz "a banda", una paella di mare, con, a parte, una maionese profumata all' aglio.
La paella vegana è, naturalmente, tutta
di verdure.
Si pone abbondante olio di oliva con gli aglietti, che rosolando riempiono l'aria di profumo.
Poi si aggiungono le verdure: cimette di cavolfiore, carciofi, taccole, funghi, e tutte le verdure di stagione. E poi i fagioloni bianchi di Spagna, morbidi e cremosi.
Sale e brodo in quantità giusta.
Si fanno stufare a lungo le verdure nel brodo a cui si è aggiunto lo zafferano.
Poi si aggiunge il riso.
Il riso migliore è l'arroz bomba, un riso dai chicchi grossi e rotondi, un po' come il nostro vialone nano.
Un venti minuti ancora di cottura, in tutto un'oretta e mezzo, e la paella è pronta.
Se è ben fatta il riso si attacca un poco al fondo, con una crosticina dorata.
Si aggiunge limone fresco, quello degli agrumeti profumati che fanno verde tutta la piana di Valencia, e si mangia a cucchiaiate, ognuno attingendo dal paellero, scavando gustose gallerie nel proprio spicchio di paella.
Davvero squisita: ogni verdura mantiene il proprio sapore e il proprio profumo; il riso è fragrante; i fagioloni si sciolgono in bocca.
I nostri cucchiai si fanno strada con allegria.
Ne rimarrà poca, di questa festosa paella vegana
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