venerdì 31 luglio 2015

Diego della Costa d'Avorio

Ho comprato un vestito da principessa.
È  di garza color pesca.





































Forse non tanto adatto a me, per il colore che piacerebbe tanto a una mia bimba. E per la trasparenza da velo che fa intravedere il costume
Ma per il mare è  perfetto. Sembra un'alba o un tramonto ed è  luminoso sulla pelle abbronzata.

L'ho comprato sulla spiaggia, da Diego.
Diego è  un gigante nero che viene dalla Costa d'Avorio. Indossa una giacca lunga a quadrettini grigi e un cappellino da baseball.
Ha mani belle e nervose. Parla italiano con una certa ricercatezza, anche se è  qui da neanche un anno. E poi parla francese in modo perfetto, ma anche inglese e tedesco, un po'.
Dice che sapere le lingue è  importante per il suo lavoro.
Parla del suo paese con affetto competenza e rammarico.
20 milioni di abitanti. Grandi ricchezze. Caffè cacao, oro e diamanti. Ma una classe politica corrotta; che ruba senza reinvestire.
Sa tutto, Diego.
È  sereno riflessivo e un po' filosofico.
Di Maradona dice che non gli sembra felice.
Troppi soldi che non fanno la felicità

Mi lascia il vestitino a una cifra ridicola,
"Perchè  la gentilezza non ha prezzo".

Diego è  un signore.

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