domenica 12 luglio 2015

cena al Rincón del Faro

Lui è  abbronzatissimo. Ha fatto  il pieno di sole in questi due scarsi giorni di mare, con la tenacia che lo distingue.
Indossa una giacca bianca su di una t-shirt color malva con una stampa di indiani americani.
Un altro sembrerebbe un gelataio. Lui è  elegante.
Io ho i pantaloni neri da odalisca, una morbida blusa bianca di Pedro del Hierro ( mai sentito prima), frutto di un supersaldo a Valencia, e cerchi dorati alle orecchie.

Ci regaliamo una serata in un bel ristorante, come due innamorati.
Il ristorante  si chiama "Il Rincón del Faro". È arredato in stile minimal, bianco, legno e quadri di felci e muschi alle pareti. Veri. Nature vive invece di nature morte.



























A me piace  il vino bianco  con le bollicine e lui sceglie lo champagne.



























Lusso sfrenato per una volta.
Ci dimentichiamo  la Grecia  e i migranti  e la disoccupazione  giovanile.

Un "queso de cabra" dorato, lontano parente  della mozzarella  in carrozza  per me, nobilitato da un letto di pomodorini glassati e perline di pesto .





























Un piatto  di jamón iberico  de bellota  per lui.
Sembra un fiore. Lo assaggio. Preferisco quello italiano.







Arriva il primo che  avevamo ordinato : un  riso "meloso" alle verdure. Meloso vuoi dire "all'onda", un parente del nostro risotto mantecato. Alla fine, tra il meloso, il caldoso, che è  riso in brodo, e la paella, vince, a parer mio, la paella.





























Il dessert è  stupendo: un "coulant" di cioccolato dal cuore filante con una pallina di gelato alla vaniglia.

Siamo tutti e due  lievemente ebbri .
Torniamo a casa sorridendo, tenendoci  per mano.

2 commenti:

  1. Coinvolgente il racconto della tua cenetta valenciana con il tuo affascinante Lui.

    Le fotografie e le descrizioni dei piatti sono magnifiche: Bravissima Germana! Anna

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  2. Grazie Anna.
    Anche per te presto una cena a Valencia ...

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