Il piso, ovvero l'appartamento, che ci accoglie qui in Spagna è piccolino, con ogni centimetro di spazio ben sfruttato.
Ha una grande terrazza verso il mare e due balconcini verso la montagna.
È al tredicesimo piano, non il massimo per chi è superstizioso, ma una meraviglia per chi ama gli orizzonti lontani.
Noi ci stiamo come topi nel formaggio.
Il condominio è immenso. Sembra una piramide Maya, o forse una vela. Ha una superficie dinamica, come percorsa da una folata di vento, e non è privo di una sua personale armonia.
Nella sua immensità ha trovato un "modo " per integrarsi nella natura.
L'han colonizzato centinaia di rondini, che hanno i loro nidi nelle piccole gronde della facciata, e la sera riempiono il cielo di garriti gioiosi.
Tra l'edificio e il mare vi sono fiori: rose e ibischi e menta e gerani e yucche e strelizie.
E poi palme eleganti che si raggruppano in piccole oasi d'ombra anche sulla spiaggia.
Il mattino presto, che qui vuol dire fino alle 10, perché si mangia pranzo dalle 2 in poi, la spiaggia il giardino e le aeree sportive sono silenziose e tranquille.
Puoi scendere in tuta o pantaloncini e maglietta, mettere la musica giusta a basso volume, e esercitarti nelle mosse di capoeira.
Magari con il tuo bimbo, che si diverte a provare con te i passi di quell'antica danza guerriera.
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