sabato 24 ottobre 2015

Enrichetta numero 11: Juve alè


Enrichetta corre dietro ad una palla di stracci.
Gliel'ha fatta Anna, con dei vestiti vecchi.
Anna guarda la sua gallina prendere a calci la palla.
"Brava Enrichetta, calcia di destro!"
Sarebbe più brava se non fosse peppola, perché avrebbe le zampe più lunghe. Vabbè che neanche Thevez era un fenicottero.
"Forza Juve, Juve alè", chioccia Enrichetta, che ha una passione per gli occhi azzurri di Marchisio.
Anna si tuffa sulla palla di pezza: "Forza Toro, facciamogliela vedere".
Tutte e due hanno il fiatone.
"Vieni che ti racconto una storia", ed Enrichetta, tra le braccia di Anna, recupera un respiro regolare.


UNDICI ZEBRE CONTRO UNDICI TORELLI.

“In una città ai piedi di alte montagne vivevano insieme zebre e torelli.
Vivevano in pace.
Andavano alle stesse scuole, negli stessi uffici, e bevevano il cappuccino negli stessi caffè.
Ma la domenica si giocava la partita. 

Undici zebre affontavano undici tori e gli animi si accendevano di passione.

Le zebre sventolavano bandiere bianconere e i tori grandi bandiere granata.
Si leggevano striscioni come ”Zebre ladre e gobbute”, “Tori minchioni” e cose del genere.

Le zebre trotterellavano eleganti, si esibivano in tiri a cucchiaio o rovesciate e avevano una cert’aria di superiorità che faceva infuriare i torelli.
I torelli colpivano pali e traverse, correvano a testa bassa e ci mettevano il cuore.

La partita rimaneva in parità, fino al sessantesimo secondo del novantesimo minuto, quando, su tiro piazzato, una zebra riusciva a mettere in rete.

“Olè!”, gridavano le zebre. “Buu”, gridavano i tori. “Arbitro senza corna!” Gridavano i tori, (e per loro questo era un insulto terribile). “Tori piangioni” gridavano le zebre.
























“Rubate sempre le partite!” Mugghiavano i tori.
Volavano petardi fumogeni e rotoli di carta igienica e si stava per venire alle mani e gli agenti di polizia preparavano i manganelli.

“Così non va bene! La partita dovrebbe essere una cosa bella. Da portarci anche i nostri pulcini.” Enrichetta è scontenta. Le viene una ruga sopra al piccolo becco. 
"Senti, Anna, questa canzoncina:

Ogni undici affronti i rivali
solo in duelli festosi e leali,
così avremo il derby perfetto
da gustar senza mitra ed elmetto”

“Grande Enrichetta!” 
Anna è piena d’orgoglio per la sua piccola gallina peppola, che sa calciare con la zampa sinistra, tifa Juventus, e scrive piccoli versi pacifisti.

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