lunedì 26 ottobre 2015

E' morto l'avvocato

L'ho incontrato solo due giorni fa, l'avvocato che conosco da una vita, che veniva a lavorare nello studio accanto al nostro appartamento, come sempre, da anni e anni, anche il sabato, anche la domenica.
Mi hanno detto che è morto. Improvvisamente. Di un malore.
Non riesco a far quadrare questa notizia con l'immagine di lui che entra nell'androne con la sua cartella. Occhiali rotondi cerchiati d'oro, cappotto grigio e cappello.
Quel cappello che si toglieva sempre, di fronte a me, con il garbo antico del signore che era.





Si toglieva il cappello e mi chiamava "Professoressa", un omaggio inconsueto al giorno d'oggi.
Aveva 84 anni. Lucidissimo, colto, affettuoso senza essere invadente.
Avevamo scambiato due parole, come sempre, poco tempo fa, davanti alle nostre porte contigue.
Gli avevo chiesto come faceva a lavorare tanto, senza stancarsi.
"Il lavoro mi mantiene giovane", mi aveva risposto con un sorriso.
Mi mancherà, tanto.

1 commento:

  1. Capisco la tua malinconia per la perdita dell'avvocato, signore dei tempi andati. Anch' io ne ho conosciuti parecchi in passato che esprimevano nei loro modi una signorilità ormai dimenticata.

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