lunedì 26 ottobre 2015

Enrichetta n12: una dozzina di uova

Altro motivo di gioia: fare bene il proprio lavoro.

Spesso mi sono trovata a fare cose che non avrei scelto di fare.
Capitate così, tra capo e collo.
Prima reazione: fastidio, insofferenza, frustrazione.
Chi me lo fa fare?
Due opzioni: vivere la situazione con un fondo di rancore vivacchiando, e non si vive bene.
O, visto che "tanto s'ha da fà", farlo bene.

Buttarsi, lasciarsi coinvolgere, osservare, capire.
Mi sono trovata a scoprire il lato bello di ogni situazione. C'è sempre qualcosa che vale la pena.
O qualcuno.
E poi cominci ad amare quello che fai, a diventare brava, e a farlo con gioia.

Enrichetta è una creatura semplice.
Fa le uova. Ma le fa con gioia, come solo le galline peppole sanno fare.


DODICI: UNA DOZZINA DI UOVA 

“Lo sai quante uova hai fatto questa settimana?”,
domanda Anna ad Enrichetta, che sta facendo la sua ginnastica giornaliera, volando dal cancello, zum, alla siepe, zum, e dalla siepe, zum, al cancello, zum, per irrobustirsi le ali.

“Fammici pensare. Faccio due uova al giorno, perché sono una gallina peppola. La domenica non faccio uova perché mi riposo.
Allora, due uova al giorno per sei giorni.
Dodici: 12!!! Ho fatto dodici uova!”

























“Sì, una dozzina! Sei proprio una gallina in gamba!”, dice Anna, grattandola sulla piccola testa, proprio sotto la crestina, dove sa che le piace di più.
  
Enrichetta  sorriderebbe, di piacere, affetto e soddisfazione.
Ma ha il becco duro che non si può piegare.
Allora socchiude gli occhi e china la testa da un lato, in un modo un po’ buffo, come solo le galline san fare.
E sembra proprio un grande, perfetto sorriso.



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