lunedì 12 ottobre 2015

alla Capannina in autunno


Che bello salire insieme tra i colori dell'autunno.
Poco più di trecento metri di dislivello per arrivare alla Capannina, sotto allo Jaffrau. 
Insomma una cosa ridicola, che qualche anno fa avremmo affrontato con sufficienza.
Oggi le ginocchia si fanno sentire. Lei ha male al destro, io al sinistro. Insieme facciamo una persona normale.



















Figlia cane e uomini ci precedono con strafottenza.
Noi saliamo con calma. Un'occhiata ai larici che imbiondiscono contro le montagne.




















Un'occhiata alle vette lontane, Les ecrins, bianche di neve recente.











Ci fermiamo a osservare foto sul cellulare. A disegnare piantine di bagni e di alloggi con le punte dei bastoncini. Ci raccontiamo vicende recenti, piccole ansie, pensieri notturni.
Intorno a noi si aprono magnifici i colori dell'autunno.
Arriviamo senza l'assillo del primato. Due tranquilli caracoles sprezzanti di record e di imprese sportive.
L'amico ritardatario ci ha doppiate e riparte quando noi arriviamo. Pazienza.

C'è chi studia le patologie neurologiche dei gatti.




















Chi rosicchia il suo bastone con gusto.




















Chi raccoglie funghi avvizziti che nessuno cucinerà.
Prendiamo il sole con riconoscente beatitudine.




















Per essere arrivate. Per essere tra queste montagne.
Per essere insieme.

Per essere vive.

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