mercoledì 9 settembre 2015

squalo marcio o hakarl: disgusto o leccornia?

Piove sul nostro minuscolo cottage ad Hellissandur, nella penisola di Snaefellsnes.






Che  fare con la piccola ciurma che ha già ravanato nei cestoni dei giochi e attinto alle limitate  risorse del tablet, e ora si aggira inquieta da un letto a castello all'altro? 
Un due ore di museo sui vulcani, e ci sembra di sapere tutto sulle eruzioni passate e future dell'Islanda.  In più  ci ha colto una sorta di disagio, che ci induce a guardarci attorno con circospezione e a camminare in modo guardingo,  come fossimo su un campo minato pronto a deflagrare.
Dunque ci sembra il momento giusto per visitare l'antica fattoria in cui si produce l'"hákarl", l'imperdibile squalo marcio, il rotten shark, che suscita la curiosità  del padre viaggiatore e dell'intrepido figlio adolescente.
Ci accoglie orgoglioso e compreso il conduttore dell'attività. Ci spiega che gli squali arrivano dalla Groenlandia. Capitati nelle reti dei pescatori, vengono inviati a questo centro per subire i "trattamenti" che li renderanno non solo commestibili, ma una vera specialità. 
Fresca, la carne dello squalo è tossica. 
La si pone a fermentare, o putrefare,  secondo alcuni.
Una volta gli squali si ponevano in buche scavate nel terreno, come fanno ancora oggi gli Inuit con gli uccelli, che diventano provviste per l'inverno. O con il "kiviaq", la foca ripiena di uccelli.
Cibo inventato da popoli come loro, che vivono in terre inospitali ed avare, in inverno deserti di neve e di ghiaccio.
Poi, dopo la lunga fermentazione fuori del contatto dell'aria, gli squali si pongono a essiccare.






























Si passa all'assaggio e già  l'odore non è dei più invitanti, come una nube di ammoniaca che ti aggredisce.
I coraggiosi si cimentano.












Un gusto acre e fortissimo, parente lontano di formaggi fermentati all'ultimo stadio.
Da dimenticare.

Doverosa la foto di gruppo con cadaveri.
Alla piccola tocca la foca impagliata. 
La piccolissima si rifiuta ostinatamente e pare invece gradire le mascelle di squalo. 
Tutti armati di mascelle di squalo, e con in testa improbabili cappelli da pescatori, siamo pronti per un clic memorabile.

Si possono acquistare vasetti di hákarl.
Ma non conosciamo nessuno così  antipatico da omaggiare con un simile dono.




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