lunedì 14 settembre 2015

Il quartiere Coppedé a Roma

Se avete voglia di favola, fate un giro al quartiere Coppedè.
Da Viale Regina Margherita oltrepassate un arco che sembra introdurvi  in un mondo bizzarro, di fate e di orchi.








Già  vi accoglie un grande lampadario, che invita al castello.






E non lasciatevi spaventare da presenze inquietanti.








Fa parte del gioco.
L'architetto fiorentino Gino Coppedè, in una decina di anni, tra il 1917 e il 1926, si è  sbizzarrito, nel realizzare questo quartiere, con invenzioni fantastiche.
Ha mescolato motivi medioevali a classici modelli fiorentini, florilegi liberty e particolari manieristici.
Sono frequenti, in questi anni del novecento, le composizioni "eclettiche": anche a Torino alcuni quartieri di villette giocano con la fantasia.
Ma qui guglie, torrette, pinnacoli, mascheroni e animali fantastici costituiscono un insieme unitario, lieve e immaginifico, che ti porta in un mondo incantato.
Ecco uno dei  villini delle fate, tra le sagome alte dei pini. 










La fontana delle rane ti suggerisce metamorfosi di principi.









Mi godo questa passeggiata senza folla.
Solo qualche turista tedesco provvisto di una guida alternativa.
I miei passi risuonano solitari.sul selciato.
Mi cattura l'incanto della fiaba.








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