sabato 22 agosto 2015

Islanda natura 3: le renne.

Ci stiamo avvicinando a un nuovo cottage, dove ci fermeremo solo una notte.
Piove e fa freddo.
Le piccole hanno  visto foche e rondini bianche alla laguna artica di Jökulsárlón.
Gli iceberg solo dalla costa. Troppo freddo per pensare ad un giro in barca con loro.
Già  così  gli iceberg sono uno spettacolo, con i loro colori glauchi in tutte le sfumature dell'azzurro.
Delle foche che volteggiavano  nelle acque gelide la piccolissima ha detto: "pesci". "Non pesci, foche". "Pesci" ha ribadito convinta.

Ora è  stanchissima,  vuole il ciuccio che in auto non si trova; armeggia  con le scarpe.
Ci  fa la radiocronaca dei suoi movimenti  la sorellina  di quattro  anni.
" Sì è  tolta le scarpe".
"Guai se ti togli le calze"
"Si è  tolta un calzino "
"Sì è  tolta l'altro calzino."
Silenzio. Si è  addormentata esausta  sul suo seggiolino, senza ciuccio e con i piedini nudi.
Non vedrà  le renne che all'inizio scambiamo per cervi.

Sono una decina. Agili, eleganti. Brucano l'erba tranquille. Ma se cerchiamo di riprenderle da vicino fuggono veloci.



Le renne  non sono originarie dell'Islanda.
Sono state importate dalla Lapponia. Si sono adattate così bene che  si riproducono  con facilità  e sottraggono il pascolo  a pecore e cavalli.
Dunque se ne cacciano un certo numero di capi all'anno per controllarne la popolazione.

A noi, romantici turisti che pensano alle renne di Babbo Natale e non riflettono su pecore e pascoli, piace vederle cosi, libere e selvatiche.


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