venerdì 24 aprile 2015

Gracias a la vida





Mi piacciono molto i versi di questa canzone di Violetta Parra, cantautrice e artista cilena.
"Gracias a la vida" è la canzone che apre il suo ultimo album,"Las Ultimas Composiciones", pubblicato nel 1966, poco prima del suo suicidio(1967). 









Ve li  riporto,seguiti da una mia traduzione. 


Gracias a la vida, que me ha dado tanto“


me dió dos luceros, que cuando los abro
perfecto distingo, lo negro del blanco
y en el alto cielo, su fondo estrellado
y en las multitudes, el hombre que yo amo.


Gracias a la vida, que me ha dado tanto
me ha dado el oído, que en todo su ancho
graba noche y día, grillos y canarios
martillos, turbinas, ladridos, chubascos
y la voz tan tierna, de mi bien amado.


Gracias a la vida, que me ha dado tanto
me ha dado el sonido, y el abecedario,
con el las palabras, que pienso y declaro
madre, amigo, hermano y luz alumbrando
la ruta del alma del que estoy amando.

Gracias a la vida, que me ha dado tanto
me ha dado la marcha, de mis pies cansados
con ellos anduve, ciudades y charcos
playas y desiertos, montañas y llanos
y la casa tuya, tu calle y tu patio.

Gracias a la vida, que me ha dado tanto
me dió el corazón, que agita su marco
cuando miro el fruto del cerebro humano
cuando miro el bueno tan lejos del malo
cuando miro el fondo de tus ojos claros


Gracias a la vida, que me ha dado tanto
me ha dado la risa y me ha dado el llanto
así yo distingo dicha de quebranto
los dos materiales que forman mi canto
y el canto de ustedes, que es el mismo canto
y el canto de todos, que es mi propio canto
y el canto de ustedes, que es mi propio canto”.


“Grazie alla vita, che mi ha dato tanto
mi ha dato occhi come  stelle, che quando li apro
distinguo perfettamente il nero dal bianco
e nell’alto del cielo il suo sfondo stellato
e nelle folle l’uomo che amo.

Grazie alla vita, che mi ha dato tanto
mi ha dato l’udito, così vasto
che coglie
la notte e il giorno, grilli e canarini
e martelli, turbine latrati e burrasche,
e la voce così tenera del mio amore.
  
Grazie alla vita, che mi ha dato tanto
mi ha dato il suono, e l’abbecedario,
con  le parole che penso e che dico
madre, amico, fratello,e luce che illumina
la strada dell’anima di colui che amo.

Grazie alla vita, che mi ha dato tanto
mi ha dato la marcia dei miei piedi stanchi
che tanto han camminato: città e pozzanghere
spiagge e deserti, montagne e pianure
e la tua casa, la tua strada, il tuo cortile.

Grazie alla vita, che mi ha dato tanto
mi ha dato il cuore che vibra
quando guardo il frutto del cervello umano
quando guardo il bene così lontano dal male
quando guardo il fondo dei tuoi occhi chiari.

Grazie alla vita che mi ha dato tanto
mi ha dato il riso e mi ha dato il pianto
così io distinguo gioia e dolore,
le due materie che formano il mio canto,
e il vostro canto che è lo stesso canto
e il canto di tutti che è il mio proprio canto.
e il vostro canto che è il mio proprio canto”.

Belli, vero?
Peccato che Violeta non abbia retto alle delusioni, al disincanto. Con il suicidio ha quasi negato quel "Gracias a la vida", che suona come un canto di gioia.O forse no?
Ci ha lasciato l'eternità della sua musica, della sua poesia.

Un mio fiore per te, Violeta.




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