domenica 26 aprile 2015

"blue mood"




"Blue mood": quasi intraducibile.

Non è cattivo umore, né umore nero.

"Umore blu".

Uno stato d'animo pieno di tristezza. Pervaso di nostalgia.

Quando ti senti giù, ma proprio giù, in un modo indefinito.

Non hai voglia di niente.

Non hai voglia di parlare.

Te ne stai a guardare una parete, senza vederla.

O sdraiato a letto a fissare il soffitto, così, senza pensare a 

nulla.

A un passo dalla depressione.

La musica di Duke Ellington ricrea quest'atmosfera blu che a

volte ci prende, ai confini del disagio di vivere.







Anche un piccolo naviglio, quello della nostra infanzia, ha 

avuto il suo momento di "blue mood".


Ne parla la piccola storia numero sette:




SETTE: IL PICCOLO NAVIGLIO


“C’era una volta un piccolo naviglio”.cominciò a raccontare

 Anna.

“Cos’è un naviglio?”, chiese Enrichetta, che voleva sempre 

rendersi conto di tutto.

“E’ una nave piccola, che naviga sui mari ma può anche 

navigare sui fiumi.

Questo naviglio aveva navigato tanto, partendo all’alba e 

tornando al tramonto.

Aveva visto le bianche scogliere di Dover e le spiagge dei 

Caraibi, il sole sul Nilo e i pescatori di perle del mar del 

Giappone.

Si sentiva stanco.

“Che senso ha continuare a navigare?

Tutto è uguale dappertutto.

A est come a ovest i bambini non vogliono fare i compiti delle 

vacanze e non vogliono mangiare le verdure.

Non ho più voglia di navigare.

Me ne starò sdraiato sul divano,a bere Coca-Cola e guardare 

la televisione.”

E così fece, per una, due, tre, quattro, cinque, sei e sette 

settimane.

Finché non cominciò a sentire nostalgia del profumo del 

mare.

Del vento in poppa e del rumore delle onde contro la chiglia.





Allora levò l’ancora e ricominciò a navigare.


“C’era una volta un piccolo naviglio

che non voleva non voleva navigar.

Ma dopo una due tre,

quattro cinque sei,

e sette settimane

il piccolo naviglio

riprese a navigar.”


“Io lo so che cos’è successo al piccolo naviglio.

Aveva perso il gusto di vivere.

Ma poi l’ha ritrovato”. Disse Enrichetta.

Anche Anna la pensava così.

E non disse nulla.

Perché non c’era proprio nulla da dire.




Le piccole storie di Enrichetta le potete trovare in questo librino, dedicato ai più piccoli, che imparano a contare:

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