mercoledì 11 novembre 2015

l'inimitabile brand "papamamma"

Ho vinto la mia bimba più piccola per un fine settimana lungo.
Papà e mamma si concedono una risicata quanto rara parentesi per sé soli e hanno smembrato la truppa.
A me è toccata la bimba di due anni.

























Da sola è fantastica.
Fa parte del suo fascino un eloquio già ricco ma molto impreciso, da tradurre volta per volta, come una lingua straniera.
Quando non la capisco la sua faccetta si corruga per il dispiacere. Come quando, dopo la parola "acciuga", mi sono lanciata in un vaniloquio sui pesci il mare e le abitudini dell'acciuga.
"No no no". Arrabbiatissima. Acciuga non stava nel mare. L'ho poi capita dai suoi gesti di piccolo mimo, che voleva dire "asciuga".
Dunque queste incomprensioni la disturbano, come la mia inadeguatezza rispetto all'inimitabile brand "papamamma". 
Lei osserva come faccio le cose, come sono gli oggetti e le abitudini a casa mia, e le confronta con quelle di "papamamma". Ne esco sempre sconfitta. Mi guarda con aria critica, molto seria, con una punta di commiserazione. Scuote la testa e commenta "papamamma".
Il biberon che le offro è troppo grande. Quello di "papamamma" è piccolo al punto giusto.
La colazione di "papamamma" è inarrivabile. Ci sono le pancakes e il succo  e il lattecaldo quiquik, che è una prelibatezza irriproducibile, per quanto mi dia da fare a miscelare il nesquick.
Cerco di vincere su altri fronti. Giochiamo con il papero, facciamo il bagno con il pesce Nemo e andiamo a prendere il gelato in bicicletta.
La sera le canto al buio la sua canzone preferita, sempre quella:"Era una notte che pioveva", che fa addormentare anche i sassi.
Sembra pacificata. Ma dal lettino mi arriva, lieve come uno sbuffo di fumo, come una piccola nuvola carica di rimprovero, un "papamamma muca".
La musica della premiata ditta vince di nuovo. 

1 commento:

  1. Magistrale e divertente questo racconto del rapporto nonna-nipote e che dire poi del ritratto stupendo? E' opera della nonna?

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