martedì 24 novembre 2015

Enrichetta n.23: da nonna Betta nel quartiere ebraico

"Perché c'è una gallina al nostro tavolo?"
La signora che ha parlato è molto distinta: ha  i capelli corti argentati, un golfino di cachemire col collo alto e un filo di perle. Gallina sarà lei. Io sono una peppola, pensa Enrichetta, lanciando alla signora "bene" un'occhiata carica di pugnalini virtuali.
"L'ho invitata io, perché nel viaggio in treno daTorino a Roma avevo dimenticato gli occhiali sul sedile e lei me li ha ricordati. Una gallina molto gentile. Intelligente, anche."
Una tua studentessa del Pollitecnico, forse?
Ah, ah, non fa proprio niente ridere. Che spirito di patate. Enrichetta mangiucchia il suo carciofo alla giudia. Non ha trovato niente di meglio.
























Mais non ce n'era, nella lista di questo ristorantino del quartiere ebraico, "Nonna Betta". Cucina kosher, qui. Si è fatta spiegare che cosa vuol dire, perché vuole sempre rendersi conto di tutto.
"Vabbe', qui non si mangiano i suini e gli uccelli rapaci, ma vanno bene pollo oca e tacchino. Neanche questo tipo di ristorante va bene per me. Però il vino è buono."
Enrichetta alza il suo calice colmo di vino rosso. 
Si brinda ai GEV e al loro lavoro. Chi saranno poi questi GEV? Guardie Ecologiche Volontarie? No, sono il Gruppo di Esperti della Valutazione.
Strana gente con uno strano  nome. 
Se li immagina con il cranio calvo, le orecchie a punta e gli occhi allungati, con la pupilla verticale. Un incrocio tra gli elfi e Startrek.
Non ci capisce niente, Enrichetta, di mediane e valutazione dell'Università.
Ma il vino le piace. Anche se la fa diventare un po' triste. Pensa a qualcuno che non ricorda, alla ginnastica in un prato, a un albero di melo.
Le viene un nodo alla gola. Sente che c'è un mondo che non sa, che non ricorda, a cui appartiene.

2 commenti:

  1. Surreale e intrigante questo intreccio di gallinella peppola ed esperti della valutazione universitaria.

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  2. L'ho riconosciuta dal disegno e dalle dimensioni. Vagava sperduta, di fronte al Teatro di Marcello. Impietoso, l'ho messa nello zaino tra strepiti e beccate. Ora e' sul mio terrazzo, e qualcuno mi dica cosa farne, prima che mi sorga la necessità di un brodo animale per il risotto che e' la mia specialita'...

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