Come sarà il nostro capodanno in tempo di Covid?
Ricordo tanti Capodanno in montagna. A Bardonecchia. Tra le nostre montagne. Con gli amici.
Addobbo tutta la casa di bianco e di luci.
Ci dividiamo i compiti per il menu del cenone.
Anna prepara rocchetti ripieni al forno e la sua stupenda insalata russa. E' un must di Capodanno.
Paola è la maga dello strudel, ma prepara anche il cotechino con le lenticchie. Dice che non può mancare, perché porta bene.Olivia porta il salmone. Mariangela porta gli squisiti panettoni milanesi e le salse dolci. E una scelta di affettati. Paola 2 la torta salata. Paola 3 i formaggi. Io che faccio? Sformatini o le solite melanzane alla parmigiana.
I mariti pensano ai vini e confabulano al telefono di bollicine rossi e rosati.
Pane, grissini, frutta, insalata, acqua: ognuno porta qualcosa.
Ci ritroviamo per incartare i regalini della tombola. Ne abbiamo una caterva. Alcuni nuovi. Altri che arrivano dalle nostre case. Libri e ninnoli. Piattini decorati, angioletti di stoffa, strofinacci dipinti. Difficilmente regalini di gusto maschile. Poveri. Fingeranno di apprezzare il portasapone con la renna e il vassoietto con i cuoricini.
E' un pomeriggio rituale. Chiacchiere e risate. Arriva il the della casa con squisitezze varie a interrompere il nostro ben organizzato lavoro. I regalini, vestiti e infiocchettati, promettono più di quello che sono.
Avremo il cenone, i brindisi, la tombola.
Sfoggeremo camicette scintillanti e gioielli improbabili.
Andremo a dormire alle tre, magari dopo un torneo di burraco.
E quest'anno?
Forse una videochiamata.
Che tristezza.
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