Anna se ne stava sul prato. Guardava le nuvole viaggiare nel cielo,lievi e veloci,
come brandelli di fumo.
"Non devi studiare scienze?" Le chiese Enrichetta.
"Si, ma non ne ho voglia"
"Annaffiamo i pomodori?"
"Non ne ho voglia. Oggi non ho voglia di fare niente."
Anna continuava a guardare le nuvole.
Enrichetta svolazzò fino al melo. Poi congiunse in alto le ali.
"Sono Tania Cagnotto. Tuffo carpiato all'indietro. Coefficiente di difficoltà 8."
Prese fiato e si buttò dal ramo, con una piccola giravolta impacciata.
Anna si mise a ridere. Enrichetta era proprio buffa, con tutte le piume arruffate,
la cresta spettinata e le corte zampette per aria.
"Va meglio, ora? Non sei più imbambolata"
"Non ero imbambolata. Ero un po'... Non so. Distante. Come il piccolo naviglio."
#7: IL PICCOLO NAVIGLIO
“C’era una volta un piccolo naviglio”. Cominciò a raccontare
Anna.
Anna.
“Cos’è un naviglio?”, chiese Enrichetta, che voleva sempre
rendersi conto di tutto.
rendersi conto di tutto.
“È una nave piccola, che naviga sui mari ma può anche
navigare sui fiumi.
Questo naviglio aveva navigato tanto, partendo all’alba e
tornando al tramonto.
Aveva visto le bianche scogliere di Dover e le spiagge dei
Caraibi, il sole sul Nilo e i pescatori di perle del mar del
Giappone.
Si sentiva stanco.
“Che senso ha continuare a navigare?
Tutto è uguale dappertutto.
A est come a ovest i bambini non vogliono fare i compiti delle
vacanze e non vogliono mangiare le verdure.
Non ho più voglia di navigare.
Me ne starò sdraiato sul divano,a bere Coca-Cola e guardare
la televisione.”
E così fece, per una, due, tre, quattro, cinque, sei e sette
settimane.
settimane.
Finché non cominciò a sentire nostalgia del profumo del
mare.
mare.
Del vento in poppa e del rumore delle onde contro la chiglia.
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifXL4c6SvMKVsASyiCzPuj456Uf0t6gkW_bsKPb3vNRt0F_sQGZs1iXlTDqEf2fxsabBwQHoEMFYdTEKr2Y8Gzvima2WY3erG3fAuxOkrXMVwjkpOAoNP229crAIk4oXke8wuxi9OrO7g/s1600/naviglio.jpg)
Allora levò l’ancora e ricominciò a navigare.
“C’era una volta un piccolo naviglio
che non voleva non voleva navigar.
Ma dopo una due tre,
quattro cinque sei,
e sette settimane
il piccolo naviglio
riprese a navigar.”
“Io lo so che cos’è successo al piccolo naviglio.
Aveva perso il gusto di vivere.
Ma poi l’ha ritrovato”. Disse Enrichetta.
Anche Anna la pensava così.
E non disse nulla.
Perché non c’era proprio nulla da dire.
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