mercoledì 1 marzo 2017

Lapponia 8: a pesca sul lago Inari

Oggi il tempo è così così.
Il giorno giusto per una battuta di pesca sul lago ghiacciato di Inari.
Fa un freddo che ti congela la punta del naso. Anche se sopra alle giacche a vento si indossano i vestiti termici in dotazione. Tutti sembrano omini Michelin. Si fa fatica persino a chinarsi.
Parte la motoslitta con tutta l'attrezzatura: trivella per forare il ghiaccio, sega per tagliarlo, reti e lenze.
Si supera il gelo e l'entusiasmo è a mille.
La bimba ama pescare ed è attiva e curiosa.
Ci si ferma in mezzo al nulla. Intorno solo bianco e ancora bianco.
L'organizzatore è un pescatore esperto, simpatico e affabile. Spiega la tecnica da adottare. Lavora a mani nude, senza guanti. Tranquillo. Queste per lui sono temperature normali.
Prima la trivella, poi la sega.





Il buco che si apre nella superficie liscia del lago sembra piccolo, ma è più che sufficiente per i pesci del lago, dal corpo affusolato.



















Si buttano le lenze.
La bimba pesca il pesce più grosso, un parente del salmone.
Si controllano le altre "trappole" disposte sul lago. Meraviglia: una pesca miracolosa, di una ventina di chili.






















Intorno alla pelle di renna buttata sul ghiaccio si allestisce il falò.
Che bel tepore invitante.
I pesci cuociono veloci. Si solleva un profumo stupendo. Sarà  il freddo, sarà l'esperienza nuova, sarà la fame,  ma nessun pesce è mai stato gustato con maggiore soddisfazione.
Il pesce rimasto sarà cucinato in tante zuppe, che, surgelate, saranno la buona provvista invernale.

1 commento:

  1. Grazie, Germana, di questi bei regali su un mondo sconosciuto ai piu', sicuramente a me.
    La tua bimba è proprio speciale ad interessarsi ad ogni attivita' e ad entusiasmarsene.
    E il ragazzo?
    Belli anche i brani musicali!

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