Il giorno giusto per una battuta di pesca sul lago ghiacciato di Inari.
Fa un freddo che ti congela la punta del naso. Anche se sopra alle giacche a vento si indossano i vestiti termici in dotazione. Tutti sembrano omini Michelin. Si fa fatica persino a chinarsi.
Parte la motoslitta con tutta l'attrezzatura: trivella per forare il ghiaccio, sega per tagliarlo, reti e lenze.
Si supera il gelo e l'entusiasmo è a mille.
La bimba ama pescare ed è attiva e curiosa.
Ci si ferma in mezzo al nulla. Intorno solo bianco e ancora bianco.
L'organizzatore è un pescatore esperto, simpatico e affabile. Spiega la tecnica da adottare. Lavora a mani nude, senza guanti. Tranquillo. Queste per lui sono temperature normali.
Prima la trivella, poi la sega.
Si buttano le lenze.
La bimba pesca il pesce più grosso, un parente del salmone.
Si controllano le altre "trappole" disposte sul lago. Meraviglia: una pesca miracolosa, di una ventina di chili.
Intorno alla pelle di renna buttata sul ghiaccio si allestisce il falò.
Che bel tepore invitante.
I pesci cuociono veloci. Si solleva un profumo stupendo. Sarà il freddo, sarà l'esperienza nuova, sarà la fame, ma nessun pesce è mai stato gustato con maggiore soddisfazione.
Il pesce rimasto sarà cucinato in tante zuppe, che, surgelate, saranno la buona provvista invernale.
Grazie, Germana, di questi bei regali su un mondo sconosciuto ai piu', sicuramente a me.
RispondiEliminaLa tua bimba è proprio speciale ad interessarsi ad ogni attivita' e ad entusiasmarsene.
E il ragazzo?
Belli anche i brani musicali!