venerdì 3 marzo 2017

Fiaccolata a Bardonecchia

Oggi penultimo giorno di corso.
Gnegne non si è mai lamentata. Del tutone, degli scarponi pesanti, del casco da formica marziana.
Fa tutto con disinvoltura e buonumore.
Anche quando rotola all'arrivo della seggiovia. 
O quando si arena sulla neve come un balenottero spiaggiato.
Se non è stanca prosegue imperturbabile e allegra, come un piccolo panzer. Se è stanca la musica cambia, e le lacrime sono proprio lì,in agguato. Ma è cosa rara.
Stasera avvenimento epico: cena in baita, con maestri ed amici, -hamburger e patatine- e poi la discesa senza bastoncini, con le fiaccole, in corteo.
Ci racconta il programma con gli occhi verde azzurri pieni di meraviglia felice.
L'arrivo è davvero magico. Le ombre della sera sono accese di lucine fluttuanti. La neve si accende di bagliori. I bimbi scendono a spazzaneve, con ampie curve sinuose. Sembra una danza di fatine. 
O nanetti.




La torcia è  un bastoncino pieno di un liquido fluorescente, a prova di bambino.
Ma per Gnegne è una lucciola prigioniera, una stella catturata, una goccia di sole.
Dorme tutta la notte con la torcia sul cuscino.

Nessun commento:

Posta un commento