Vorrei già dirle, con le parole del Foscolo:
"Fiorir sul caro viso
veggo la rosa; tornano
i grandi occhi al sorriso..."Ma ci vuole un po' di tempo, lo so.
E lo sa anche lei, che conosce la pazienza, e sa aspettare.
Lei è un'amica "della montagna".
Condividiamo le passeggiate, le partite a carte e lo strudel fragrante che ci prepara con affetto.
Ho imparato a conoscerla per gradi, perché è restia a parlare di sé. Si svela a poco a poco.
Se la incontri appena, ti colpisce la sua finezza.
È elegante, esile, nei colori chiari del biondo e dell'avorio rosato.
Ti lascia un'impressione di grande dolcezza.
Ma non è solo questo. Ha dentro la forza di una guerriera, le risorse di uno spirito indomito.
È il collante forte di teneri affetti.
E riesce, come pochi, a godere dell'istante bello, dei narcisi nel prato, di una risata condivisa, di un ballo la sera di Capodanno.
Ha dentro la gioia di vivere che manca a tanti, e la rende giovane, quasi bambina.
Per tutto questo penso che sia fortunata.
Anche se lei non lo sa.
Per il suo cuore grande.
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