I QATTRO MUSICANTI DI LIVERPOOL
John portava occhialini rotondi, scriveva canzoni, suonava la chitarra e cantava come un angelo.
“Mi piacerebbe vivere di musica per le strade del mondo. Ma sono solo”.
E cominciò il suo cammino.
Per strada incontrò Paul, che aveva una faccetta molto carina, e, come John, scriveva canzoni, suonava la chitarra e cantava come un angelo.
“Dai, vieni con me”, gli disse John, così saremo due e la nostra musica incanterà tutti.
E Paul si unì a John e continuarono la strada insieme.
Per strada incontrarono George, che aveva i baffi, suonava tutti gli strumenti, anche l’armonica, e cantava anche lui.
“Vieni con noi”, gli dissero John e Paul.
George accettò e i tre continuarono la strada insieme, suonando e cantando.
Per strada incontrarono Ringo, che aveva il naso un po’ grosso ma una faccia simpaticissima, e sapeva suonare la batteria e anche le maracas e il tamburello.
“Unisciti a noi”, gli dissero John e Paul e George.
Ringo accettò e così divennero quattro.
E la loro musica riempiva tutte le strade del mondo.
E le ragazzine gridavano “John! Paul! George! Ringo!”, strappandosi i capelli e mandando baci. E i ragazzini si pettinavano come loro, con i capelli lunghi e il frangione sugli occhi, e come loro si mettevano giacche strette e stivaletti di pelle.
Tutti volevano ascoltare la musica dei Beatles, i QUATTRO musicanti di Liverpool.
Anche la regina volle ascoltarli. “Bravi, bravissimi!” gridò la regina battendo forte le mani. “Vi farò baronetti “, che non è proprio il titolo di principi, ma quasi.
Enrichetta aveva gli occhi umidi per l’emozione.
Intonò co-co-co-co-co-co-co, scala di do a salire, e de-de-de-de-de-de-de, scala di do a scendere.
“Baronetti… Tsè. Io la mia coroncina già ce l’ho”, bofonchiò, carezzandosi la cresta.
Le piccole storie di Enrichetta le potete trovare in questo librino, dedicato ai più piccoli, che imparano a contare: