venerdì 1 gennaio 2016

capodanno a Rochemolles

Quest'anno aspetteremo la mezzanotte a Rochemolles, una piccola incantevole frazione sopra Bardonecchia, nell'antica grangia  appena ristrutturata di due giovani amici.
Ognuno porta qualcosa,  e dunque siamo carichi di sporte e vivande. Ci inerpichiamo seguendo gli stretti tornanti tra i boschi e il tintinnio dei piatti sottolinea le curve.
Manca la neve, ma il piccolo borgo sembra un villaggio da favola, con le case incorniciate da minuscole luci e il Presepe della chiesina che pare una poesia.















Anche la casa degli amici fiorisce di luci. 
Due grandi stelle azzurrine, una renna che pare scolpita nel ghiaccio, le lanterne davanti al prato.
C'è aria di nuovo e di antico,  in questa casa bellissima. Respiriamo il profumo del legno, la cura affettuosa dei particolari pensati: i personaggi di panno lungo le scale, le tende che vestono le grandi vetrate, la stufa dove scoppietta il fuoco, i piatti con il decoro di renne.














Gli amici sono belli e affettuosi come la loro casa. Lui è elegantissimo, un gentiluomo di montagna un po' svizzero un po' inglese, con pantaloni scozzesi, gilet e giacca verde loden.
Lei ha un vestitino rosso fiamma che le illumina il viso.
Vanno e vengono tre gatti, un po' spaventati dal nostro numero e dal nostro frastuono. E poi c'è Briciola, una cagnolina tenera di undici mesi, pelo color miele e grandi occhi dolci, che si annida silenziosa sotto il tavolo.
Le portate sono tante: affettati, salmone, sformatini, vaul-au-vants, una torta salata ai carciofi che sembra una scultura, il lardo con miele e castagne, un'insalata sfiziosa con pollo funghi e verdurine, due tipi di pasta al forno, i formaggi e l'insalata. Non mancano le lenticchie beneauguranti. E poi lo strudel, il panettone con le cremine dolci, la frutta, lo spumante.
Sono sopraffatta dal cibo. 
Chiacchiero con le mie amiche e con la mamma della padrona di casa, che è  eterea come il nome che porta, ha zigomi e sorriso stupendi, e grandi occhi chiari illuminati da uno spirito indomito. L'immagine della bellezza senza tempo.
Brindiamo a mezzanotte. Ci scambiamo abbracci ed auguri.
Poi la tombola. Poteva mancare la tombola?
I regalini sono più  numerosi delle portate del cenone.  Tutti impacchettati con cura, con nastri di garza e tulle e rametti di pino.
Noi vinciamo un apribottiglie natalizio, la marmellata fatta in casa, avvolta nel centrino di pizzo rosso, e una collana di feltro violetto.
Sono le tre del mattino. 
Dopo il grog al mandarino ci imbacucchiamo in scialli  cappotti e cappelli e scendiamo a valle. Anzi alla nostra montagna, che in confronto a Rochemolles è quasi valle.
Abbiamo iniziato l'anno nuovo nel calore dell'amicizia.
Riscoprendo che la bellezza senza età è  una dimensione dello spirito.

3 commenti:

  1. Stupenda l'accurata descrizione dei luoghi poetici, dei padroni di casa e delle sensazioni evocate da persone avanti negli anni ma ricche di personalità, di verve, di vita.

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  2. Dovrebbe essere così invecchiare con gioia...

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  3. Vero è (così direbbero i miei amici siciliani), cerchiamo di imparare anche noi!

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