Lo hanno riempito di palline colorate e fili argentati là dove arrivano loro. Così risulta festosamente addobbato nei rami bassi, mentre diventa sobrio, quasi austero nella parte alta, inaccessibile alle loro piccole mani.
Hanno preparato con cura un vassoio con latte e biscotti per Babbo Natale, senza dimenticare un piatto di carote per le renne.
Ma c'è anche un piccolo grazioso presepe, che ci racconta, a modo suo, il mistero e la gioia della Natività.
Non è questa l'immagine del loro presepe. Il loro ha figurine dal volto andino , una capanna di cartone con la stella sul tetto e pecorine bianche senza un pastore. C'è anche un cavallo "indiano" che pascola con le pecore.
È chiaro che il giorno di Natale "Gesuc" comparirà, appena nato, nel suo lettino.
Così lo chiama la bimba più piccola, forse perché con la c finale il nome risulta più eufonico.
"Gesù ", le diciamo. "Gesuc", ci ripete, convinta.
Prima della febbrile scoperta dei regali, sarà lei a ricordarsene, e a deporre nella culla il Bambino, con le sue piccole mani affettuose.
Così, tra alberi doni e renne volanti si fa spazio il significato del Natale.
Alleluia! È nato Gesuc!
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